Storia: i primi abitanti dell'isola, nell'Età del Bronzo, circa 5000 anni fa quando il vulcano Gelficamar era probabilmente attivo, furono i sesioti, forse provenienti dalla Libia o, secondo una tesi più recente, dal Nord-Europa , che si stabilirono tra Mursia e Cimillia, la località più vicina all'Africa, allo scopo di estrarre l'ossidiana, la pietra nera e lucida ritenuta l'oro della preistoria. I Sesi (vedi foto) sono monumenti megalitici, sicuramente tombe multiple, costruite a spirale", crescenti verso l'alto, e rigidamente realizzate con pietre a secco. La natura e la posizione strategica hanno reso l'isola terra di conquista da parte di: greci; fenici che fondarono il porto, rendendola base di appoggio militare di Cartagine e poi, colonia indipendente. Avviarono la coltivazione della la vite ad alberello e regalarono l'età d'oro di Pantelleria (X-IX sec. a.C.) che fu nominata Iranim e poi Cossyra; cartaginesi e romani che se la contesero durante le guerre puniche; i bizantini che inserirono i mosaici nelle abitazioni; infine, arabi (VIII sec. d.C. fino al XIII sec d.C.) che rilanciarono l'agricoltura e nominarono l'isola al-Quasayra, cioè, la piccola (con questo nome i berberi del nord-Africa designano Pantelleria ancor oggi) ed in seguito Bent-el-Rion: figlia del vento. Successivamente giunsero i Normanni a cui si avvicendarono gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi e i Borboni. Nel 1860 Pantelleria venne annessa al Regno d'Italia. Durante la seconda guerra mondiale, l'isola svolse un ruolo di controllo del Canale di Sicilia e venne bombardata dagli Alleati. Finì così distrutta anche la Medina che era stata fortificata dagli arabi attorno al Castello detto di Barbacane. Gli arabi che sono rimasti su questa terra per 400 anni hanno lasciato l'impronta più marcata: nelle tecniche architettoniche e di costruzione, nella tradizione agricola, nelle tecniche di coltivazione, nella topografia, in particolare, nei nomi delle contrade oltre che nell'antico nome dell'isola Bint Ar Riàh che corrisponde in arabo a "figlia del vento" ed è in assonanza all'attuale denominazione Pantelleria.
Siti Archeologici: particolarmente importanti sono i "Sesi", sepolcri in pietra unici al mondo, e i relativi resti del primo insediamento risalente alla tarda età del bronzo (neolitici) oltre che le opere risalenti al periodo fenicio-punico come l'Acropoli Fenicia (poi diventata Romana) della collina San Marco dove sono stati ritrovati fra il resto, urne cinerarie, lacrimatoi, contenitori di vetro per profumo; le tombe fenicie a Monastero e le cisterne puniche a Muegen, Dietro l'Isola e a Kania. Interessanti le monete con l'effige della dea Tanit, coniate dai fenici come simbolo dell'autonomia e della ricchezza dell'isola; le cisterne a campana, i santuari nei pressi del lago di Venere e di Bugeber, le tombe senza età scavate nella roccia in località Ghirlanda, il porto dotato dai fenici di una diga foranea (più interna rispetto all'odierno Molo Nasi) e la prima struttura del castello. Il Castello Barbacane che appare oggi medievale con la massiccia struttura in pietra nera lavica, nasce sopra la fortificazione fenicia e romana ad opera dei bizantini ma viene riedificato più volte da arabi, normanni.
I RITROVAMENTI DEL 2003: ( Fonte Kataweb Art News) "01 settembre 2003 - Pantelleria. Nell'isola un museo per le sculture romane. La decisione dopo i recenti ritrovamenti.
Pantelleria - Le due teste di marmo di epoca romana scoperte a Pantelleria, raffiguranti con ogni probabilità Giulio Cesare e Agrippina minore, resteranno nell' isola. E' questo l' impegno assunto dal presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, che ha annunciato l' istituzione di un museo nell' antico castello di Pantelleria, attualmente in restauro. "Pensiamo non solo alla realizzazione di un museo archeologico - ha spiegato Cuffaro - ma anche di uno spazio espositivo legato all' enologia, le due grandi risorse dell' isola". Il governatore della Sicilia ha sottolineato l' importanza del ritrovamento, grazie alla campagna di scavi finanziata dalla Regione con i fondi di Agenda 2000. "Si tratta di due reperti - ha osservato Cuffaro - di straordinario interesse che confermano come Pantelleria sia stato crocevia nel Mediterraneo di culture, popoli e civiltà diverse. L' impegno della Regione sarà quello di valorizzare sempre di più quest' isola, grazie anche alle tratte sociali che ci consentiranno di destagionalizzare l' offerta turistica e a reperti come le due teste di marmo che costituiranno un formidabile richiamo per i visitatori".
( Fonte Kataweb Art News) "24 novembre 2003 - Pantelleria. Scoperta una maschera d'oro d'epoca romana all'interno di una cisterna
Pantelleria - L' isola di Pantelleria si conferma una 'miniera' di reperti archeologici di età romana. Dopo la scoperta di tre teste di marmo avvenuta l' estate scorsa durante la campagna di scavi nella zona di San Marco, l' ultimo ritrovamento in ordine di tempo è una maschera d' oro di otto centimetri, raffigurante un volto umano, realizzata a sbalzo. Il reperto è stato localizzato nella stessa cisterna dove nell' agosto scorso è stata ritrovata la testa dell' imperatore Tito; in un' altra cisterna poco distante erano state recuperate in precedenza anche le altre due teste marmoree raffigurante Giulio Cesare e Agrippina. Le tre teste da oggi pomeriggio sono in mostra nel Museo archeologico regionale Salinas di Palermo, in un elegante allestimento curato dall' architetto Stefano Biondo. In una sala attigua sono esposte anche le suggestive immagini realizzate a Pantelleria dal noto fotografo Fabrizio Ferri. L' inaugurazione della mostra è stata preceduta da una conferenza tenuta dalla sovrintendente dei Beni Culturali di Trapani Carmela Angela Di Stefano, dall' archeologo Sebastiano Tusa e dal professore Massimo Osanna, dell' università della Basilicata che insieme all' università di Tubingen (Germania) sta conducendo la campagna di scavi archeologici a Pantelleria. La mostra, che resterà aperta fino al 25 gennaio, si inserisce nell' ambito dei festeggiamenti per i 25 anni deu Beni Culturali in Sicilia promossa dall' assessorato regionale."
Siti Archeologici subacquei